AL BONCI SI VOLTA PAGINA. IL NUOVO DIRETTORE DI EMILIA ROMAGNA TEATRO FONDAZIONE GARANTISCE FIN DA QUEST'ANNO SPETTACOLI ECCELLENTI ED ESCLUSIVI
Il primo cartellone targato Claudio Longhi per Emilia
Romagna Teatro Fondazione, quello 2019-20, di fatto già incominciato con lo
spettacolo di Lino Guanciale su scuola e teatro, sembrerebbe annunciare un nuovo
corso per il teatro Bonci di Cesena. Il regista e docente bolognese, allievo di Ronconi e
del Piccolo Teatro milanese, succeduto nel gennaio 2017 a Pietro Valenti, che
ha guidato Ert per un ventennio, rispondendo alle domande dei consiglieri comunali
in occasione della commissione consigliare del 4 ottobre, ha ammesso di essere
“consapevole delle tensioni e delle criticità prima di me” riguardo alla
programmazione del teatro cesenate. E pur non intendendo “prendere in alcun
modo le distanze dal predecessore, che ha fatto Ert grande”, non ha negato tuttavia
che la situazione del Bonci gli sia apparsa, al momento del suo insediamento, in
sofferenza. E richiedente, prima di tutto, un’operazione di “ricucitura e riequilibrio
del cartellone”. Naturalmente per renderlo più interessante e unico.
L’attuale stagione di prosa, infatti, contiene proposte
esclusive come il Concorso Europeo della Canzone filosofica in cui filosofia (e
filosofi) e canzonette si daranno la mano per affrontare temi contemporanei con
humor; e spettacoli d’impianto più tradizionale, ma di indiscussa qualità e vertenti
anch’essi su tematiche attuali. Il filo conduttore dell’annata è rappresentato
infatti dall’analisi del rapporto contraddittorio e spesso foriero di disastri
tra azione e presente. L’azione come cambiamento e produzione di nuovo, e di
guai. Il presente rappresentato in particolare dal XX secolo. Il titolo Bye Bye, 900? allude appunto al
desiderio di portare la riflessione sul secolo che ci sta alle spalle per
capire “quanto di quel secolo vive ancora dentro di noi” e, conseguentemente,
“che cosa siamo noi oggi e saremo domani”.
I numeri, ha puntualizzato il neo-direttore, non danno il
Bonci affatto in crisi. Coi suoi 2000 abbonati nella stagione 2018-19 sui 7545 totali
di Ert e una crescita rispetto all’anno precedente del 18% appare il teatro meglio
performante nel gruppo composto da Modena, Bologna, Cesena, Castelfranco e
Vignola. Aleggia tuttavia tra la schiera degli affezionati una annosa
insoddisfazione per l’offerta di questi ultimi anni: insoddisfazione le cui
ragioni Longhi non ha negato affatto. Alla domanda se nella scelta degli
spettacoli per la composizione dei cartelloni di Ert siano stati applicati ad
oggi differenti pesi e misure ha infatti risposto che, per quanto riguarda la
propria direzione, il criterio della parità di trattamento dal punto di vista
della “qualità delle opere e della tipologia” rappresenta un mantra, ma anche
che “quando mi sono insediato ammetto che non era così”. Ma si volta pagina.
Come noto, sia il sindaco Enzo Lattuca sia l’assessore alla
cultura Carlo Verona hanno espresso l’intenzione di valutare se continuare o
meno la collaborazione con la fondazione che formalmente scade alla fine di
quest’anno e che costa a Cesena svariate centinaia di miglia di euro. Verona,
alla domanda sulla questione, ha risposto che a breve sarà presa la decisione.
L’opzione dell’uscita, caso mai qualcuno la auspichi, appare però improbabile: s'è capito dall'espressione solidale di Verona quando Longhi ha detto: "Gestire il Bonci costa un botto: solo per il semplice aprirlo al pubblico ne se ne vanno ogni volta 4-5 mila euro..."
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