lunedì 23 gennaio 2023

FRIDA KAHLO PER IMMAGINI, CIOÉ FOTOGRAFIE DI GRANDI FOTOGRAFI DEL SUO TEMPO CHE L'AMARONO APPREZZARONO E AMMIRARONO, RACCONTA LA VITA DI UNA DI QUELLE DONNE DELLA PRIMA META' DEL '900 CHE SI DISTINSERO ED EMERSERO PER LIBERTÁ, BRAVURA E FORZA

 

Marco Lodola, Frida Kahlo

Visitare una mostra di fotografie su Frida Kahlo, padre ebreo, comunista, tifosa massima della rivoluzione messicana di Pancho Villa, a Villa Mussolini, Riccione, fa il suo effetto. Senza andare troppo lontano nella dirimpettaia Albania la casa di Hoxha è diventata edificio pubblico, ma con netta presa di distanza dal dittatore e dal suo feroce quarantennio.

A Riccione invece tutto è ambiguo e/o falso: a cominciare dal nome stesso dell’edificio, visto che, come osserva lo storico Daniele Susini su Domani nell’aprile 2021, si chiamava Villa Margherita, era di donna Rachele, neanche citata nella bacheca illustrativa dell’edificio all’ingresso, e “il dittatore la frequentò, solo, qualche volta d’estate”.

Diversamente dal contenitore, però, la mostra Frida Kahlo per immagini ha una sua onestà e la si visita col piacere d’aver appreso di più e in modo, per così dire, diretto, senza mediazioni, neppure dei suoi quadri, riguardo all'esistenza di una di quelle donne del primo novecento che emersero, sgomitarono, vissero, pur tra conflitti, tribolazioni e sofferenze inaudite, all’insegna di una libertà, sessuale in primis, che, oggi, quasi un secolo dopo, non può non sorprenderci e renderci ammirati. Anche la sua vita fu un'opera d'arte.

Ingresso Villa Mussolini

C'è tutto. Frida era bellissima e tanti fotografi e fotografe la immortalarono. Vestita (abbigliamento messicaneggiante) e nuda. Amò e fu amata da donne e uomini, raggiunse successo e apprezzamento come pittrice, pur patendo per aborti spontanei e terapeutici e interventi chirurgici imposti da condizioni di salute gravissime, e restando tempestosamente legata al pittore Diego Rivera. Infine, allettata, presumiamo, desiderò a 47 anni in qualche modo la morte come una finale liberazione. Tutto, quasi, in bianco e nero. Fino a maggio 2023.



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