martedì 25 ottobre 2022
A ROVIGO UNA MOSTRA CHE ILLUSTRA LA GUERRA ANZI LE GUERRE DEL NOVECENTO ATTRAVERSO LO SGUARDO DI UN GRANDE DEL FOTOGIORNALISMO, ROBERT CAPA, MORTO QUARANTENNE SOPRA UNA MINA ANTIUOMO IN INDOCINA
Guerra e ancora guerra nelle trecentosessantasei fotografie di Robert Capa,
alias di André Friedmann, fotografo di guerra, fondatore di Magum photos,
l’agenzia che unì e unisce i grandi del fotogiornalismo. Dal 8 ottobre in
esposizione a Rovigo, Palazzo Roverella, fino al 23 gennaio 2023. Un’ora e
cinquanta di treno da Cesena.
Civili in fuga, istanti di morte, macerie, sguardi
di prigionieri, brevi intervalli di pace prima, dopo, durante, cadaveri,
sbarchi, euforia di vittoriosi, croci, trincee. Capa vive da fotoreporter le
principali tragedie belliche del primo novecento, prima di saltare su una mina
nel Viet-Nam ancora francese (1954).
Questa foto della Kiev della Seconda Guerra mondiale non è la più toccante o impressionante delle tante scattate in Spagna, Italia,
Normandia, Berlino, Cina per puro fine documentario. L’obbiettivo di Capa non
punta mai all’opera d’arte: per stare al centro degli eventi si paracadutava
letteralmente nell’occhio del ciclone, cioè del conflitto.
Fornisce però bene l’idea del tempo che si ripete. In tutti i sensi: sono una quindicina i giornalisti uccisi in Ucraina, ma probabilmete molti di più se si considerano i caduti da arruolati nelle file di Kiev. Una mostra al Media Center di Leopoli li ricorda
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