venerdì 7 ottobre 2022

PRODIGY KID È LA STORIA PER IMMAGINI E FORME E INSTALLAZIONI Di DUE VISIONARI UNITI DALLA INTERPRETAZIONE RIVOLUZIONARIA DEL MOSAICO INTESO COME RICOMBINAZIONE LIBERA DELL'ESSERE E DELL'ESISTERE. FINO AL CONFINE DEL DISSACRANTE ED INEVITABILMENTE OLTRE

In fondo la mostra Prodigy Kid, inaugurata oggi 7 ottobre al Mar di Ravenna all’interno della ravennate Biennale di Mosaico Contemporaneo, che è disseminata in un pulviscolo di sedi ravennati e oltre, non è altro che una storia. 

Quella di due artisti, Francesco Cavaliere e Leonardo Pivi, ciascuno col proprio percorso, astratto e concettuale uno, decisamente più figurativo l’altro, che convergono in opere a quattro mani spinti dal condiviso gusto dell'assemblare e ricombinare materiali, oggetti, tecniche musive varie, simboli e, inevitabilmente, a seguito di qualcosa di etichettabile come una sorta di colpo di fulmine artistico tra anime gemelle e complementari, le loro stesse creatività.

La parola chiave per entrambi, singolarmente e insieme, è ibridazione, mentre Galeotto del loro fondersi è stato, appunto, il Prodigy Kid. Che è un ibrido per eccellenza: in pratica un mostro in senso classico, cioè un essere forse ispirato da qualcosa di reale mezzo millennio fa, ma nella sostanza frutto di quella elaborazione visionaria antica e pure attuale, che ama amalgamare in un’unica entità maschio e femmina, animale e umano, alato e terreno. Irresistibile evidentemente per entrambi.

Prepararsi pertanto nella visita ad un crescendo di spiazzamento, perché i due artisti, benché lontani dal punto di vista generazionale, sul solco della rispettiva e personale capacità di trasgressione ci conducono prima in solitaria poi in coppia a soluzioni formali decisamente, come si suol dire, out of the box. È un'arte che gioca e punge.

Al termine Prodigy, perché appunto la mostra è anche una questione di parole, gli artisti assegnano un senso del tutto nuovo rispetto al monstrum antico: quello cioè di un’arte che rompe argini, convenzioni e confini. E quindi sorprende, inquieta, interroga dall’inizio alla fine. Provare per credere. Fino al 8 gennaio 2023.

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