Alla fine Tiziana Lugaresi il 14 giugno 2022 è riuscita nell’intento di portare in commissione consiliare l'illustrazione del progetto da 20 milioni di risistemazione del torrente Cesuola che l'amministrazione di Cesena guidata da Enzo Lattuca e l’assessora all'ambiente Francesca Lucchi, avrebbero certo preferito restasse più carsico.
In particolare c'era la parte dell'intervento finanziata e progettata dalla regione e adottata dal Comune di Cesena riguardante il quartiere di Ponte Abbadesse che proprio non andava giù alla leader del Comitato PonteAbbadesseAttiva per la scarsissima trasparenza dell'iter e per l'esistenza di impatti significativi sulla vita e la qualità del quartiere non resi noti agli abitanti.
L'aspetto piu contestato è rappresentato dalle decine di migliaia di metri cubi da prelevare da un campo sulla sinistra del torrente per essere trasportate sopra un altro di proprietà di Arturo Santini, patron di Alce Nero, leader dei prodotti biologici, col corollario di migliaia di camion, fumi, polveri sottili, rumore, pericoli vari. Per minimo sei mesi.
Alla domanda di Denis Parise di Cesenasiamonoi, su richiesta del quale la commissione è stata convocata, sul perché di questa scelta invece, per esempio, del conferimento del terreno alla discarica di Rio Eremo in attesa da decenni di risanamento, l’autrice principale del progetto, l’ingegnera Sara Vannoni, ha risposto che "si cercava un'area per evitare il passaggio dei camion per il centro di Cesena e si è prestato allo scopo il campo di via Falconara" ai piedi della camminata cicloturistica dei Gessi in quanto caratterizzata "da una depressione accentuata e molto ampia". Certo alla fine dei lavori "non ci sarà più il buco", cioè il catino naturale che oggi protegge da allagamenti le case a valle, ma, ha assicurato l'ingegnera, i lavori si occuperanno, sulla base di uno studio specifico, della "regimazione superficiale delle acque" per evitare allagamenti in seguito.
Tanto Vannoni quanto l'assessora hanno comunque assicurato che il progetto è ancora in fase di elaborazione. Parole di Francesca Lucchi: "si stanno valutando altre allocazioni del terreno".
A cui Tiziana Lugaresi non crede. Il progetto, osserva, è stato reso pubblico ad agosto, dopo essere stato escluso dalla procedura di Valutazione di Impatto Ambientale. Ne è seguita una illustrazione in quartiere incompleta e i dettagli sull’impatto dei lavori i cittadini li hanno appresi da chiacchiere volanti. Come si suol dire: il buon giorno si vede dal mattino. "Stanno lavorando da mesi per questo risultato, perché mai dovrebbero cambiare? Una solenne presa in giro nella quale l’assessora Lucchi non sta certo brillando di luce propria”.
Indispensabile, lodata, benvenuta da tutti in quanto necessaria a gestire piene importanti in tempi di cambiamento climatico, l'operazione sul Cesuola, un bacino di 13 kmq, undici sottobacini e 260 scarichi di varia natura, che attraversa la città sottoterra per circa un km, non ha dissipato tutti i dubbi e gli interrogativi. E anche le perplessità, in particolare riguardo a rumori e polveri durante i lavori e efficienza effettiva delle vasche di laminazione nel tempo.
In particolare la progettazione è stata giudicata carente da Denis Parise, in quanto mancante, ha puntualizzato l’architetto, di un serio studio paesaggistico, nonostante “la regione disponga di uffici specifici allo scopo”.
Inoltre “ha molto poco di ecologico”, perché si tratta di un "intervento tradizionale all'insegna della pura ingegneria idraulica per la quale i torrenti sono solo canali in cui l'acqua deve scorrere punto". Forse riceverà soldi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienzia, ma, chiude Parise, "non si fa così la transizione ecologica".
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