Conoscere un teatro da cima a fondo. Il teatro comunale a Carpi, Modena, nel corso della Festa del Racconto 2024. Una visita guidata dalla bravissima e generosa Sara, attrice oltre che attiva nello staff da un quarto di secolo, ma anche da Riccardo, giovane tecnico di quella complicata macchina che è un teatro lirico, ci ha aperto i segreti di un edificio realizzato da Claudio Rossi ed inaugurato nel 1861. Come spesso i teatri si presenta composto e austero all’esterno per via dello stile neoclassico quasi a voler nascondere le proprie bellezze. L’interno è poi una collana di sorprese. E grazie a Sara e Riccardo nessuna ci è stata negata.
Non si sono accontentati, i due, di guidarci fino nella platea dopo essere passati per il foyer e il ridotto. La contemplazione del soffitto affrescato come tutte le decorazioni dei loggioni da Giuseppe Ugolini già da sola meriterebbe la visita. Riproduce le quattro arti legate al teatro, commedia, tragedia, danza e musica, nelle fattezze di bellissime fanciulle.
A noi però è stato anche consentito di salire oltre i loggioni e la piccionaia accedendo al piano che sta sopra il soffitto: un vasto abbaino con ancora le lunghissime e originarie travi di legno che lo sorreggono, e poi ancora più su. All’ultimo piano normalmente off limits ad eccezione degli addetti ai lavori ci sta il graticcio con i macchinari e le funi per calare le scenografie, gli schermi e quant’altro indispensabile allo svolgimento dello spettacolo. E pure l’orologio (vedi foto).
Di stupefacente bellezza infine il sipario dedicato al mito di Orfeo. Fatto calare apposta per noi!
Grazie Sara e Riccardo!