venerdì 21 novembre 2025

IL RIFIUTO DELLA MATERNITÀ IN AMATA (2025) DELLA GIOVANE PROTAGONISTA, NUNZIA, INTERPRETATA DA TECLA INSOLIA COMPLETA CON MATILDE DI CINQUE SECONDI E MARTA DI TRE CIOTOLE UN TRIS, USCITO NELLE SALE IN QUESTO FINE 2025, DI DONNE NON FACILI. SPIGOLOSE, INCLINI A GESTI ANCHE FUORI DALLE RIGHE. NUNZIA NEGA LA MATERNITÀ, POTREMMO DIRE, A 360°, MARTA SI APRE AGLI ALTRI E ALLA VITA SOLO IN FACCIA ALLA PROPRIA FINE. MATILDE FA COSE UN PO' MATTE PRIMA DI ACCETTARE DI AVERE ANCHE LEI BISOGNO DI AIUTO

TECLA INSOLIA

Il rifiuto della maternità non è un tema nuovo nel cinema. Petites di Julie Lerat-Gersant uscito a Locarno 2022, in Italia con l’aggiunta La vita che vorrei… per te, narra appunto di una adolescente per la quale di fare da madre non ce n’è. È una little one, appunto, col fidanzatino che va sullo skate o robe così. La protagonista di Amata di Elisa Amoruso, la diciannovenne Nunzia (Tecla Insolia) sta sulla stessa linea, ma al cubo e con metodica determinazione. Dal concepimento al suo naturale evolversi fino alla varia foresta di relazioni dentro cui la maternità fiorisce e di cui si nutre. Un mondo, il suo, di una giovane centrata solo su se stessa.

Manco dirlo allontana il giovane partner, probabile padre. Alla madre affettuosamente lontana, nella Sicilia da cui proviene (la storia si svolge a Roma) basta nascondere il fatto e non far vedere la pancia che cresce. Intanto fugge da chi maternamente le tende la mano esibendole solidarietà e offrendole aiuto. E porta la pargola per la città dentro un borsone come una refurtiva provocando pure nello spettatore qualche ansietà sulle sue intenzioni con quel corpicino che piange solo perché ha fame.

Se comunque non voler figli è un sentimento naturale, maschile e femminile, squisitamente cinematografico è invece il trittico datato 2025, certo figlio dei tempi, rappresentato da giovani donne indipendenti ma anche angolose. Insomma, per usare il motto di norma riferito ai maschi, di carattere non facile in quanto... di carattere.

Tale è certamente Nunzia. Ma anche Matilde (Galatea Bellugi), in Cinque secondi di Paolo Virzi, non sfigura. Pure lei col pancione portato come un marsupio, reagisce di brutto sopra le righe con chi, in questo caso paternamente, vorrebbe si desse una regolata. E liquida il giovane padre per una bazzecola. Mentre Marta (Alba Rohrwacher) in Tre ciotole di Isabel Coixet ha addirittura bisogno di apprendere di essere una terminale per diventare un po’ più grata verso la vita e gli altri. Maschi in testa.

Nessun commento:

Posta un commento